L'A.I.A.

“Il Moretto della Pianura” (1995), una fedele ricostruzione della resistenza bolognese durante la seconda guerra mondiale, i personaggi e la storia nascono dalle testimonianze dei cittadini di Bentivoglio (Bo), comune che ha prodotto lo spettacolo e viene messo in scena nel Castello di Bentivoglio in occasione dei 50 anni dalla liberazione del territorio bolognese.

Nel 1996 questo spettacolo vince un premio speciale della regione Emilia Romagna, per essersi distinto nella realizzazione e nei contenuti ed essere diventato un fedele documento storico e sociale.

Durante le repliche e nella preparazione la produzione si avvale di tecnici e artisti che collaborano alla messa in scena, tra cui Claudia Giordani, Susanna Bissoli, Cinzia Barbieri, Daniele Bartoletti, Cristina Massari, Nicola Alessi ed Enrico Arias.

La moto del Moretto

 

Tratto da: Vieni avanti che non ci sono dei sassi - un'esperienza di teatro di Monica MIOLI a cura di Alessandra Andrini, Rosa Filardi e Luciana Luciani

Era il 1995, l'assessore del Comune di Bentivoglio ci chiese di fare uno spettacolo sulla Resistenza, per il cinquantesimo della Liberazione. Non esisteva nessun testo, l'assessore ci dava carta bianca. lo ne parlai con i ragazzi del gruppo e con Monica. L'idea piacque moltissimo a tutti. Monica si offrì di scrivere il testo. Definito il posto, il Castello di Bentivoglio, definito il giorno, il 25 aprile siamo partiti per cercare il materiale.
L'assessore ci faceva incontrare con le persone, uomini e donne di Bentivoglio, che avevano fatto la Resistenza. Ci faceva incontrare la domenica mattina presto, perché poi le signore andavano a fare le tagliatelle! Volevamo capire cosa succedeva nel quotidiano, come queste persone avevano vissuto la paura, la speranza, come vivevano la guerra.
Chiedevamo anche le cose più semplici: se si innamoravano, se potevano stare con le fidanzate, i fidanzati, se ballavano, andavano al cinema...
Abbiamo chiesto la collaborazione anche alle scuole. Dai ragazzi ci sono arrivati i racconti dei loro nonni. Poi alla Biblioteca di Bentivoglio siamo andati a spulciare nei testi scritti dai personaggi del luogo. Noi consegnavamo tutto questo materiale a Monica. Un giorno Monica mi ha telefonato: «Ho un'idea. Di far partire il testo al contrario: si parte dal giorno della Liberazione e si va a ritroso, fino al giorno dell'Armistizio, 1'8 settembre».
Aveva trovato il filo rosso su cui lavorare. Monica scriveva di notte e mi faceva trovare gli appunti sulla moto di Titti (Cristina Massari). Io li andavo a prendere, li battevo e li riportavo. Poi lei li rimaneggiava. Ha costruito i personaggi un po' su di noi, facendo un lavoro meraviglioso. Il Moretto è il nome di battaglia di un signore che si chiamava Zeno. Avrà avuto più di ottant'anni... Ci era piaciuto molto, era una persona estremamente dolce, disponibile a raccontarsi. Così è diventato il Moretto della pianura.

Barbara Baldini